Nel 1966 entra in servizio per la U.S. AIR FORCE quello che risulterà il più veloce aereo mai realizzato: si tratta del Lockheed SR-71, un ricognitore strategico statunitense, meglio conosciuto come “Blackbird”.
Progettato da Clarence Johnson e sviluppato a “Groom Lake” (Area 51), grazie ai suoi due autoturboreattori Pratt & Whitney J58-1 nel 1976 raggiunse una velocità di 3530 km/h, record tutt’oggi imbattuto.
Le velocità tanto elevate dell’aereo portavano il rivestimento a raggiungere una temperatura di circa 300°C, a causa di tale temperatura non solo fu necessario l’utilizzo del titanio per oltre l’85% della struttura e di tute spaziali per i piloti ma l’areo mutava colore da nero a blu; il carburante, infine, fungeva da liquido refrigerante passando tra i pannelli e la struttura dell’aereo. Il problema delle alte temperature portò i progettisti a realizzare serbatoi con caratteristiche particolari. Questi ultimi avevano dei giochi tanto importanti da causare perdite di combustibile a temperature basse; ad alte temperature la dilatazione termica del metallo rendeva stagni i serbatoi.
Irraggiungibile, il Blackbird conclude la sua carriera per la U.S. AIR FORCE nel 1989: nessuno dei 32 modelli realizzati fu mai colpito né tantomeno abbattuto. Le lunghe missioni che lo coinvolsero sono tutt’oggi sconosciute; possiamo solo basarci sulle testimonianze dei piloti più veloci della storia:
[…]“Centro di Los Angeles, grazie mille, noi in realtà abbiamo un rilevamento strumentale vicino ai millenovecento nodi (circa 3510 km/h)”.
Per quel momento, Walter si sentì una divinità. E finalmente si aprì una piccola breccia nell’orgoglio della voce del Centro di Controllo di Los Angeles, quando ci rispose “Roger Aspen, probabilmente la vostra strumentazione è più accurata della nostra. Ragazzi, avete un grande aereo”.[…]
Per la testimonianza completa: https://fogster.wordpress.com/2014/01/21/un-check-di-velocita-molto-particolare-memorie-di-un-pilota-del-blackbird/
Immagini blackbird: