Oggi vi parleremo di uno degli aerei che ha fatto la storia dell’aeronautica militare italiana: l’idrovolante Savoia Marchetti S-55, aereo che tra le due guerre riuscì a conquistare il mondo con le sue straordinarie imprese. L’S-55 nacque dal genio di Alessandro Marchetti e di Pier Luigi Torre, luminari dell’industria aeronautica dell’epoca. Essi progettando l’S-55 diedero vita a una macchina rivoluzionaria sotto molti punti di vista. Il Savoia-Marchetti non era un idrovolante convenzionale, infatti possedeva peculiarità molto appariscenti, sia sotto il profilo strutturale sia propulsivo, che lo distinguevano da velivoli simili dell’epoca. I due motori contrapposti, sorretti da travi, erano alloggiati sopra le ali sul piano di simmetria dell’aereo per sopperire alle problematiche dovute dalla presenza di due eliche, una traente e una spingente. Questa scelta progettuale fu coraggiosa ma non fallimentare, infatti l’S-55 (versione X) riusciva a raggiungere la velocità massima di 282 km/h con una autonomia di 4500 Km, prestazioni ottime per gli anni ’20-‘30. Coraggiosa fu anche la scelta di progettarlo con due scafi simmetrici, ma la loro presenza dotava l’apparecchio di una superficie di appoggio più ampia permettendo di effettuare ammaraggi anche in condizioni critiche, inoltre risultava maggiore lo spazio all’ interno per equipaggio e armamenti. Grazie a queste brillanti specifiche l’S-55 fu scelto da Italo Balbo per compiere una delle più grandi imprese della storia dell’aeronautica. Il 1933, anno dell’Expo di Chicago conosciuto meglio come “Century of progress”, era l’occasione perfetta per celebrare il decennale della Regia aeronautica con una grande crociera di massa dell’Atlantico, risultata anche l’ultima dell’epoca. L’impresa fu molto ardita, Balbo partì con 24 S-55 da Orbetello, in Toscana. Attraversò l’Europa facendo tappa in Olanda, Irlanda fino ad arrivare in Islanda. Da Reykjavik ebbe inizio la vera e propria traversata dell’Atlantico fino a raggiungere la meta finale, Chicago. I piloti italiani vennero acclamati come eroi da folle di persone presenti in tutti i Paesi in cui fecero tappa con lo stormo di S-55. A suscitare molto stupore era il passaggio contemporaneo di aerei così maestosi. Ancora oggi a Chicago possiamo percorre una via intitolata a Italo Balbo, in onore del rappresentante di spicco di una così grande impresa.
La versione dell’S-55 usata per la traversata, soprannominata versione X, aveva caratteristiche migliorate rispetto a quella standard. Infatti la struttura presentava il rivestimento in alluminio e non in legno, motori più performanti, aerodinamica delle gondole dei motori migliorata e serbatoi più capienti, indispensabili per il tipo di missione che era portato a compiere.
Per maggiori dettagli, in conclusione, troverete una scheda dettagliata delle caratteristiche.
CARATTERISTICHE S-55 X:
motori: Isotta Fraschini Asso 750
potenza unitaria: cv. 800 a 1.700 giri al suolo
elica anteriore: trattiva in duralluminio rotazione sinistra tripala, diametro m. 3,30
elica posteriore: propulsiva in duralluminio rotazione sinistra tripala, diametro m. 3,17
apertura alare: m. 24
lunghezza: m. 16,750
altezza: m. 5,10
superficie alare: m2 93
lunghezza scafo: m. 9,930
larghezza scafo: m. 1,900
peso a vuoto: kg. 5.750
carico normale: kg. 2.500 (equipaggio kg. 300, benzina kg. 1.900, olio kg. 120, stazione R.T. kg. 120, vari kg. 60)
peso a carico massimo: kg. 8.250
velocità massima: km/h. 282
velocità di crociera: km/h. 230
tempo di salita: 2’ 40” a 1.000 m.
autonomia: km. 3.630
Foto Savoia Marchetti S55: