#ThrowbackThursday – Messerschmitt 262 (ME 262)

Nei primi anni Trenta iniziò lo sviluppo di un motore a turbogetto, idea nata dall’ingegnere Hans-Joachim Pabst Von Ohain.
Il primo velivolo che presentò questa nuova tipologia di motore fu il Messerschimtt 262 (ME 262), aereo militare tedesco ad ala bassa e a freccia, che rappresentò una vera spina nel fianco per la Air Force americana.
Dopo le parole del generale della Luftwaffe Adolf Galland che dichiarò dopo un volo sul prototipo ME 262 V4 “È come se lo spingesse un angelo”, la RLM (Ministero dell’aviazione del Reich) nel 1943 ordinò la produzione di ben 100 esemplari dell’ ME 262 vedendo in questo innovativo velivolo un grande potenziale per la supremazia aerea tedesca.

L’aereo presentava due motori Junkers Jumo TI 004 con i quali raggiungeva una velocità massima di 870 Km/h,un tettuccio a goccia che permetteva una visuale a 360 gradi ed era equipaggiato di 4 cannoni a canna corta mk-108 nel muso.
Pensato come caccia, fu tuttavia per un periodo improvvisato a caccia-bombardiere, sotto il nome di ME 262 “JUMO”, per ordine di Hitler stesso che pensò di utilizzare questo veloce velivolo per fermare i continui sbarchi nemici in Africa e in Sicilia. Nè risultò una totale perdita di tempo: l’ME 262 non presentava neppure un dispositivo di puntamento e non era adatto ai bombardamenti in picchiata a causa della mancanza di aereofreni; si ritornò quindi al progetto inziale.
L’11 Settembre 1944 il velivolo fa il suo grande ingresso nella storia quando l’ Air Force americana si trovò contro un aereo mai visto prima le cui velocità rendevano obsoleti i propri velivoli.
Il numero di vittorie complessivo è da ritenersi tra le 520 e le 780, le più grandi della sua carriera però furono in un primo momento con la “JG 7” che riuscì ad abbattere un totale di 400 sortite, 108 quadrimotori e 22 caccia nemici.
L’ ME 262 restò tuttavia allo stato di prototipo portando con sé una serie di problemi che non ci fu mai la possibilità di risolvere a causa dell’ostile periodo storico. Il turbogetto infatti raggiungendo lentamente le alte velocità doveva essere protetto al decollo da caccia ad elica, inoltre i getti verso il basso liquefacevano l’asfalto delle piste. I motori tendevano a spegnersi o a prendere fuoco all’improvviso e dopo 10 ore di volo dovevano essere sostituiti, cosa che risultò pressoché impossibile dopo il bombardamento americano dello stabilimento di Regesnburg che obbligò la Messerschmitt a spostarsi vicino alle Alpi bavaresi dove la consegna di pezzi di ricambio era difficoltosa.
Nonostante i numerosi difetti, l’aereo fu fonte di preoccupazione per gli americani che nel 1945 con 1300 bombardieri distrussero le basi del JG 7 con bombe incendiarie, tutti i caccia a disposizione decollarono contro il nemico ma non ci fu nulla da fare: l’ USAAF aveva ormai conquistato la sovranità aerea.
Il Messerschmitt entrando in servizio così tardi e per un periodo così breve di sicuro non avrebbe cambiato il corso della storia neppure se i motori fossero stati affidabili, rappresenta tuttavia un punto di partenza per lo sviluppo aereo del dopoguerra.