#ThrowbackThursday – DC-3,DC-4,DC-6, Lockheed Constellation

Al giorno d’oggi è molto semplice raggiungere mete distanti centinaia o migliaia di chilometri, lo sanno bene gli universitari fuorisede, chi viaggia per lavoro o chi semplicemente vuole godersi una meritata vacanza all’estero. Basta avere un computer e una connessione ad Internet per scegliere il volo desiderato (E perché no? Anche più conveniente) per essere pronti a partire e raggiungere la destinazione tanto ambita, che sia casa o che sia la città che si è sempre voluto visitare. Ma prendere un aereo quando non è stato più un privilegio? La storia ci racconta che i primi voli di linea furono effettuati già all’inizio del XX secolo, ma come ben possiamo immaginare era un lusso riservato a pochi. Per incontrare i primi voli commerciali aperti ad un pubblico molto meno abbiente dobbiamo arrivare negli anni a cavallo tra la seconda guerra mondiale e il primo dopoguerra. In questo periodo furono progettati velivoli che sono stati i capostipiti di un’aviazione civile aperta alle masse che ha aiutato tutti noi a poter raggiungere i più lontani luoghi del nostro pianeta.
Furono molti gli aerei progettati in questi anni e ognuno di essi fornì il suo contributo, più o meno importante, per lo sviluppo dell’aviazione civile. Sicuramente tra questi spiccano le magnifiche macchine della Douglas Aircraft Company, con il nome di DC-3, DC-4 e DC-6, e l’elegantissimo Lockheed Constellation. Il DC-3 nacque nel 1934 da una richiesta della American Airlines di poter avere nella propria flotta un aereo da trasporto transcontinentale, la Douglas soddisfò la richiesta progettando un monoplano (configurazione innovativa per gli aerei civili dell’epoca) bimotore con la capacità di trasportare fino a 32 passeggeri. Negli Stati Uniti i viaggi aerei iniziarono ad essere popolari con l’avvento di questo velivolo, poiché grazie ai due motori Pratt and Whitney da 1216 cv e una velocità di crociera di 274 Km/h i voli da costa a costa divennero possibili e il treno non fu più il mezzo preferito per questo tipo di viaggi. Il DC-3, come molti altri aerei nati civili, fu riconvertito a velivolo da trasporto militare durante la guerra, assumendo il nome C-47 Skytrain, ma il suo successo fu enorme anche in questo ambito. Dopo il 1945 si stima che furono costruiti più di 12000 esemplari. La naturale evoluzione del DC-3 fu il DC-4, monoplano quadrimotore con una capacità massima di 86 passeggeri. Con una potenza complessiva di 5580 cv era in grado di raggiungere una velocità di crociera di 326 Km/h, grazie a tutte queste brillanti caratteristiche fu acquistato da numerosissime compagnie aeree di tutto il mondo, tra queste ricordiamo L’American Overseas Airlines che lo impiegò per collegare New York con Parigi. Anche Il DC-4, durante la guerra, ebbe lo stesso destino del suo predecessore venendo riconvertito nel celebre C-54 Skymaster, versione militare famosa per essere il primo aereo utilizzato per gli spostamenti del presidente degli Stati Uniti a prendere la denominazione di Air Force One. Il DC-4 durante tutto il suo impiego operativo può vantare circa 100.000 trasvolate atlantiche, un numero enorme per quegli anni, tutto questo a dimostrare quanto fosse apprezzato sia in ambito civile che militare. Prima di parlare dell’ultimo membro della famiglia Douglas è doveroso citare uno dei migliori aerei di linea mai costruiti, il Lockheed Constellation. Il Constellation era apprezzatissimo per le sue forme, conferite da una fusoliera dalle linee sinuose e dal caratteristico impennaggio verticale a tripla deriva, ma anche per le sue prestazioni che lo rendevamo uno degli aerei più veloci di questo periodo. I due motori per semiala da 2200 cv ciascuno permettevano di ottenere l’incredibile velocità di crociera di 437 Km/h, basti pensare che il Constellation da questo punto di vista aveva prestazioni non troppo distanti dai migliori caccia dell’epoca.

Nonostante le brillanti caratteristiche il liner della Lockheed fu sottoposto ad ulteriori miglioramenti fino alla versione denominata “Starliner” che grazie ai serbatoi più capienti, ai motori più potenti ed un’ala completamente nuova a forte allungamento rese possibili i voli transatlantici senza scalo nei due sensi. Il nostro percorso si conclude con il DC-6, aereo altamente significativo poiché effettuò il primo volo transatlantico in classe turistica, nel 1954 sulla tratta New York – Parigi. Con questo volo ebbe inizio una nuova era dell’aviazione civile, anche i voli transatlantici divennero accessibili e si aprì la strada per un mondo connesso come lo conosciamo oggi. In particolare il DC-6 presentava forme molto simili al precedente DC-4 ma le tecniche di realizzazione furono molto più sofisticate e lo resero per molti anni uno dei più avanzati aerei di linea. Esso riproponeva il classico schema di un quadrimotore ad ala bassa ma grazie alla disponibilità di motori più evoluti, rispetto a quelli utilizzati durante la guerra, risultava avere ottime prestazioni per quanto riguarda velocità di crociera, peso massimo al decollo e autonomia di volo. La capacità della cabina pressurizzata di ospitare fino ad un massimo di 102 passeggeri, nella configurazione ad alta densità, lo resero un aereo di grande successo e la Douglas ricevette un grande numero di ordini. Il DC-6 è rimasto nella storia anche per la sua celebre robustezza e affidabilità, infatti rimase in servizio in alcune compagnie aeree anche molti anni dopo il blocco della produzione che avvenne nel 1958. Ancora oggi si contano più di 500 DC-6 perfettamente funzionanti appartenenti a musei o a privati che gli utilizzano come aerei charter di lusso.
Ecco le immagini degli aerei descritti:

qui osserviamo nell’ordine un DC-3 dell’Alaska Airlines;
un Lockheed Constellation;

un DC-6