Missione Spazio: Come orbitano corpo e mente

23 MAGGIO 2023 | START H. 8:30 – END H. 17:00
Aula Magna “G. Agnelli”, Sede Centrale, Politecnico di Torino
La conferenza

Il tema dell’evento è legato alle dinamiche fisiche e psicologiche che coinvolgono gli astronauti durante il loro addestramento e le loro missioni.

Tramite l’intervento di esperti nel settore verranno illustrate esperienze significative della vita nello spazio, dell’addestramento a Terra e del supporto logistico e tecnologico che si fornisce alle missioni spaziali.
L’evento tratterà sia delle problematiche tecniche che possono insorgere in microgravità sia di quelle biologiche del corpo umano, portando esempi diretti di come la sicurezza e lo studio preliminare di missione siano indispensabili.

L’evento sarà articolato su più fasi, che divideranno la mattina e il pomeriggio, al termine di ciascuna delle quali ci sarà la possibilità di fare domande ai relatori.

L’ingresso è gratuito e senza prenotazione.
Per ulteriori informazioni non esitate a passare dal nostro ufficio o a visitare le nostre pagine social!

Il programma

MATTINA:
8:30 – 9:00 – Inizio conferenza, ingresso in Aula Magna;
9:00 – 9:15 – Introduzione a cura di AESA Torino;
9:15 – 9:20 – Presentazione a cura del Dott. Antonio Lo Campo;
9:20 – 9:50 – Intervento dell’Ing. Giovanni Malucchi;
9:50 – 10:20 – Intervento della Prof.ssa Stefania Scarsoglio;
10:20 – 10:50Break;
10:50 – 11:20 – Intervento dell’Ing. Marco Carrano, da remoto;
11:20 – 11:50 – Domande dal pubblico.

POMERIGGIO:
14:30 – 15:00 – Intervento della Dott.ssa Liliana Ravagnolo;
15:00 – 15:30 – Intervento del Dott. Franco Malerba;
15:45 – 16:00 – Intervento del Col. Luca Parmitano, da remoto;
16:00 – 16:15 – Domande dal pubblico rivolte al Col. Parmitano;
16:15 – 17:00 – Intervista alla Dott.ssa Liliana Ravagnolo tenuta dal Dott. Lo Campo, a seguire domande dal pubblico;
17:00 – Chiusura a cura di AESA Torino.

Gli ospiti

ANTONIO LO CAMPO

Antonio Lo Campo, 56 anni, da più di trent’ anni svolge attività di giornalista scientifico freelance, in particolare per il settore aerospaziale. Collabora con i quotidiani “La Stampa” e “Avvenire”, cura la sezione astronautica del mensile “Cosmo” (Bfc) ed è collaboratore della “Rivista Aeronautica”. È autore e coautore di 12 libri, tra i quali “Spazio, made in Italy” e “Luna, la prima Colonia” (Ed. Express), “Professione astronauta” (Sagep), “Saturn V”, “Operazione Luna” e “Hubble, un occhio nello spazio” (IBN). Ha preso parte a trasmissioni in TV e radio locali e nazionali, quasi sempre come ospite esperto su temi legati ai voli spaziali. All’attività giornalistica, affianca quella di organizzatore o relatore di conferenze e convegni su temi di scienza e spazio. Ha incontrato e intervistato molti astronauti, di diverse nazionalità, compresi gli astronauti delle missioni Apollo e alcuni dei protagonisti delle prime missioni russe. Tiene corsi per svariate associazioni sui temi dell’astronautica e della divulgazione scientifica.


GIOVANNI MALUCCHI

Oltre 25 anni di esperienza nella progettazione e validazione di operazioni, architettura funzionale di sistema, avionica e software, operazioni a terra, campagna di lancio e supporto alle missioni per progetti spaziali (moduli abitabili, satelliti scientifici e veicoli di rientro). Dal 2017 responsabile del dipartimento Mission Support and Operations.
Principali esperienze professionali:
2018 – oggi: Responsabile del sistema FDIR, Operazioni di volo di Space Rider (ESA).
2017 – oggi: Capo del Dipartimento Supporto e Operazioni di Missione
2015 – 2017: ISS Columbus Engineering Manager (ESA) a supporto delle attività di sustaining engineering di Columbus e dei suoi payloads
2009 – 2015: Responsabile dello sviluppo, della qualificazione e dell’accettazione dell’avionica e del software di IXV. Responsabile della campagna di lancio per le attività di operazioni a terra di IXV, preparazione ed esecuzione della missione presso il CSG (Kourou).
In precedenza:
– ISS Node 3 e Cupola: responsabile dell’architettura funzionale, del sistema avionico, dello sviluppo e della convalida delle operazioni; ingegnere delle operazioni di terra al KSC per la preparazione al lancio di Node 3 e Cupola. Supporto alla missione in tempo reale presso la Mission Evaluation Room (NASA JSC) durante l’attivazione e il check-out del Nodo 3 della ISS sulla Stazione Spaziale Internazionale.
– Nodo 2 della ISS: ingegnere delle operazioni di volo responsabile dell’analisi operativa, delle procedure di volo e dello sviluppo dell’FDIR; ingegnere delle operazioni a terra al KSC per la preparazione al lancio del Nodo 2 e i test del sistema integrato. Supporto alla missione in tempo reale presso la Mission Evaluation Room (NASA JSC) durante l’attivazione e il check-out del Nodo 3 della ISS sulla Stazione Spaziale Internazionale.


STEFANIA SCARSOGLIO

Dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Fluidodinamica nel 2008, Stefania Scarsoglio è attualmente professoressa associata in Fluidodinamica presso il Politecnico di Torino. I suoi interessi di ricerca riguardano la fluidodinamica cardiovascolare e i flussi turbolenti. In particolare, i suoi studi si concentrano sull’impatto delle patologie cardiovascolari (p. es., aritmie cardiache) e di condizioni estreme (p. es., microgravità) sul sistema cardiovascolare, attraverso la modellazione matematica e la fluidodinamica computazionale. La sua attività è attestata da più di 50 pubblicazioni scientifiche indicizzate WoS/Scopus (di cui circa il 70% come primo/co-primo o ultimo autore, >600 citazioni, H-index 16). È stata visiting scholar presso il Department of Applied Mathematics della University of Washington e presso il Mathematics Department del Massachusetts Institute of Technology. Ha collaborazioni internazionali in corso con il Vall d’Hebron Research Institute, TU Eindhoven, Karolinska Institute, UMC Utrecht, University of Surrey, Texas A&M University. Dal 2017 fa parte del Centro Interdipartimentale di Ingegneria Biomedica del Politecnico di Torino, PolitoBIOMed Lab. Dal 2018 è titolare del corso “Fluidodinamica nel volo spaziale: biofluidodinamica e medicina spaziale” per la Laurea Magistrale in Ingegneria Aerospaziale, che affronta l’adattamento della fisiologia umana alla condizione di microgravità associata al volo spaziale umano.


MARCO CARRANO

Marco Carrano si laurea in Ingegneria Aerospaziale nel 2009 presso l’Università degli studi della Campania Vanvitelli. Dal 2010 viene assunto da Argotec per svolgere attività di addestramento per Astronauti e Flight Controllers della Stazione Spaziale Internazionale presso il Centro Europeo Astronauti (EAC) di Colonia. Dopo 10 anni di esperienza in attività di addestramento, Marco decide di focalizzarsi maggiormente sulla fase di operazioni della ISS ed è oggi il responsabile del team ECOS presso il Centro Europeo Astronauti. ECOS sta per “EAC Crew Operations Support”: un team multidisciplinare composto da membri ed esperti provenienti da diversi team dell’EAC, come quello di Medicina Spaziale, di Space Training e di Crew Support. ECOS supporta la preparazione, l’integrazione e l’esecuzione di diverse attività ed esperimenti di ricerca, tech-demo e sistemi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, agendo come un Operations Centre di ESA. Nonostante il suo ruolo di Team Manager, Marco ama essere coinvolto nelle aree tecniche di ECOS e pertanto fornisce supporto diretto come Ops Engineer alle attività di preparazione della missione, nonché a quelle di supporto in tempo reale.


LILIANA RAVAGNOLO

La Dottoressa Liliana Ravagnolo si è laureata in Psicologia con indirizzo Psicologia del Lavoro nel 1986 ed ha ricoperto la posizione di responsabile della selezione del personale presso Aeritalia Gruppo Sistemi Spaziali (poi Alenia) fino al 1997. Dal 1998 ha intrapreso la carriera di istruttore tecnico per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. E’ stata per 15 anni uno dei pochissimi istruttori italiani con esperienza nel training per gli astronauti. Ha conseguito la certificazione NASA nel 1999 e dal 2001 al 2015 ha operato presso lo European Astronaut Center di Colonia in Germania dove tutti gli astronauti assegnati per una missione spaziale vengono formati relativamente ai moduli ed esperimenti di responsabilità dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea). In particolare è stata per 14 anni responsabile del training per l’Attached Phase di ATV, il cargo europeo, incluse le operazioni di emergenza. Attualmente ricopre in ALTEC il ruolo di responsabile delle Operazioni di Missione e del Training all’interno dell’area Ingegneria di Volo ed è responsabile della definizione, sviluppo e certificazione del training per gli operatori di terra del Rover Operations Control Center (ROCC) la centrale operativa che da ALTEC seguirà la missione ExoMars 2022. Inoltre dal 2015 collabora alle attività svolte da ALTEC nell’ambito della produzione e gestione del “bonus food” per gli astronauti europei. Si occupa anche di eventi di Education ed Outreach dedicati agli studenti italiani e partecipa a Congressi e Conferenze in collaborazione con l’unità Communications di ALTEC.


LUCA PARMITANO

Image credits: Luca Parmitano

Nato a Paternò (anche se considera Catania la sua città natale), Italia, il 27 settembre 1976, Luca Parmitano è sposato, con due figlie. Ama il sollevamento pesi, il nuoto, andare in bicicletta e la corsa. Altri interessi includono lo snowboarding, le immersioni, leggere, ascoltare musica e suonare. Parmitano si è diplomato al Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Catania, Italia, nel 1995.
Nel 1999 si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II, in Italia, con una tesi in Diritto Internazionale. Nel 2000 si è diplomato all’Accademia Aeronautica Italiana di Pozzuoli, Italia.
Parmitano ha portato a termine l’addestramento base con la U.S. Air Force alla Euro-Nato Joint Jet Pilot Training presso la Sheppard Air Force Base in Texas, Stati Uniti, nel 2001. Nel 2002 si è qualificato sull’A-11 presso il 101 Gruppo Unità Operativa di Conversione. Nello stesso anno, ha completato il corso JCO/CAS con la USAFE a Sembach, in Germania.
Nel 2003 si è diplomato come Ufficiale di Guerra Elettronica alla ReSTOGE di Pratica di Mare, Italia. Ha completato il Programma di Leadership Tattica (TLP) a Florennes, Belgio, nel 2005.
Nel luglio del 2009 Parmitano ha conseguito un Master in Ingegneria del Volo Sperimentale presso l’Istituto Superiore dell’Aeronautica e dello Spazio (ISAE) di Tolosa, Francia.
Nel 2007 Luca ha ricevuto una Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico dal Presidente della Repubblica Italiana. Nel 2013 gli è stato riconosciuto il titolo di ‘Commendatore al Merito della Repubblica’ dal Presidente della Repubblica Italiana.
Nel febbraio 2011, Parmitano è stato assegnato come ingegnere di volo alla prima missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sulla Stazione Spaziale Internazionale. Luca è partito a bordo di un lanciatore Soyuz il 28 maggio 2013 dal cosmodromo di Baikonour, Kazakistan.
Durante la missione Volare, Luca ha trascorso 166 giorni nello spazio portando avanti oltre 20 esperimenti e prendendo parte a due attività extra veicolari e all’attracco di quattro navette. È rientrato a Terra l’11 novembre 2013.
Luca è partito per la sua seconda missione sulla Stazione Spaziale Internazionale con la navetta russa Soyuz MS-13 il 20 luglio 2019 – nel giorno del cinquantesimo anniversario del primo uomo sulla luna – ed è rientrato a Terra il 6 febbraio 2020.
Durante la sua missione di 201 giorni Parmitano ha assunto il ruolo di Comandante della Stazione Spaziale per la Spedizione 61 – diventando il terzo europeo ed il primo italiano in assoluto al comando della Stazione Spaziale Internazionale. Ha inoltre condotto una serie di complesse uscite extra veicolari per riparare lo Spettrometro Magnetico Alfa, lo strumento rivelatore di particelle cosmiche, AMS-02. In totale, Parmitano ha effettuato quattro uscite extra veicolari totalizzando 25 ore e 30 minuti. Ad oggi, l’astronauta ha effettuato sei ‘passeggiate spaziali’ nella sua carriera, per un totale di 33 ore e 9 minuti.
Durante la missione Beyond, Luca ha dato supporto ad oltre 50 esperimenti europei e 200 esperimenti internazionali nello spazio. Altri avvenimenti di rilievo includono prendere parte alla prima ‘DJ session’ in diretta dall’orbita terrestre, inviare un importante messaggio ai leader mondiali durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico COP25 e parlare con i Premi Nobel di esopianeti e di chimica delle batterie.


FRANCO MALERBA

Image credits: NASA

Nato nel 1946 a Busalla, piccolo centro alle porte di Genova, frequenta la scuola elementare di Busalla con il maestro Francesco Scimone, che lo inizia alla geometria;
Frequenta il liceo classico Giuseppe Mazzini a Genova e segue il corso sperimentale di fisica del prof. Elio Vallebona che lo ispira nelle successive scelte di studio e di lavoro.
Si laurea in ingegneria elettronica all’Università di Genova nel 70 tra i primi laureati del corso in elettronica e svolge una tesi sull’olografia acustica che lo porta a lavorare nei laboratori della Facoltà di Fisica.
Si laurea in ingegneria elettronica all’Università di Genova nel 70 tra i primi laureati del corso in elettronica e svolge una tesi sull’olografia acustica che lo porta a lavorare nei laboratori della Facoltà di Fisica.
Ottiene una borsa di stagista ricercatore al Laboratorio di Biofisica e Cibernetica del CNR di Genova, ove lavora sulla biofisica delle membrane e, mentre già lavora come ricercatore, consegue una laurea in fisica con specializzazione in biofisica presso il medesimo ateneo di Genova, concludendo anche in questo caso il percorso di laurea col massimo dei voti.
Nel 1977 Malerba si era candidato alla prima selezione di astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e fra migliaia di candidati, si era classificato fra i quattro candidati europei finalisti per il ruolo di Payload Specialist della prima missione dello Spacelab. Ma l’ESA, alla prima esperienza con una selezione di astronauti, aveva accettato le condizioni della NASA di reclutare solo tre astronauti per la prima missione Spacelab e Malerba viene escluso dalla competizione europea, nonostante l’Italia sia il secondo contribuente del programma Spacelab.
Siamo nella primavera del 1978, l’anno terribile del rapimento e dell’assassinio dell’on.le Aldo Moro, Presidente del Consiglio dei Ministri, e non sorprende che il governo e la diplomazia italiana siano impegnati in quel momento così tragico per l’Italia su altre priorità che la promozione astronautica europea.
Gli viene allora offerta dall’ESA una posizione di visiting scientist per due anni al Centro ESTEC dell’ESA, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, nella divisione specializzata nella fisica dei plasmi ionosferici, per incrementare il suo curriculum spaziale in vista di possibili missioni future e qui lavora allo sviluppo, al collaudo, e alla qualifica di un esperimento, detto PICPAB che volerà nello spazio con la prima missione Spacelab nel 1983.
Nel 1989 si svolge un’altra selezione di astronauti; questa volta è l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che assieme alla NASA progetta il satellite Tethered e cerca colui che sarà il Payload Specialist, ovvero lo scienziato di bordo responsabile del programma scientifico di quella missione nello spazio. Malerba si presenta, supera nuovamente le selezioni scientifiche e mediche di ASI e NASA; assunto dall’ASI, viene assegnato al Johnson Space Center della NASA a Houston per l’allenamento al volo spaziale.
Nel settembre 1991 viene definitivamente designato Prime Payload Specialist per la missione STS 46 – TSS-1, il biglietto di volo è finalmente nelle sue mani.