#AESAspazio – Perseverance will get you anywhere

Al termine di un viaggio di 56 milioni di chilometri e durato 203 giorni, il 18 febbraio 2021 il rover Perseverance è giunto a destinazione! Il suo ammartaggio è stato divulgato in diretta streaming e seguito da appassionati e non di tutto il mondo, permettendo a tutti di festeggiare insieme alla squadra di tecnici e scienziati della NASA: indimenticabile e indescrivibile è stata la loro gioia nel vedere la perfetta esecuzione del momento più delicato della missione.

Il touchdown è infatti preceduto dai fatidici “7 minuti di terrore”, durante i quali la sonda non è più in collegamento con la Terra e non c’è la possibilità di intervenire: bisogna solamente attendere che le ruote del rover tocchino il suolo di Marte e sperare che ciò avvenga senza intoppi. La grande paura che avvolge questa fase è legata all’incertezza della manovra: secondo la NASA, solamente il 40% delle missioni inviate su Marte da qualsiasi ente spaziale ha avuto successo. L’atmosfera marziana è molto più rarefatta di quella terrestre, ma nonostante questo lo scudo termico può raggiungere temperature elevatissime, fino a 1300° C. Una volta entrato nell’atmosfera del Pianeta Rosso, la sequenza di discesa inizia con l’apertura del paracadute. A una quota molto più bassa, avviene il distacco dello scudo termico e del paracadute stesso. In seguito, vengono avviati i motori per rallentare ulteriormente la discesa e viene azionato un argano che rilascia il rover sulla superficie.

Il sito di ammartaggio è il Cratere Jezero, dove si pensa che in passato si trovasse un lago. Data la sua particolare morfologia, il cratere potrebbe aver preservato tracce di vita provenienti dal fiume immissario, dal lago stesso o dal sottosuolo ed è stato scelto in quanto punto più promettente per cercare resti di antichi microrganismi.

Non appena arrivato, Perseverance ci ha subito regalato le prime emozionanti immagini scattate sul suolo di Marte tramite Mastcam-Z, una coppia di telecamere zoomabili. Dall’unione di 142 scatti, è stato costruita per la prima volta in alta definizione una foto panoramica a 360 gradi.

Grazie a Perseverance, un altro tassello sensoriale si aggiunge alla nostra conoscenza di Marte: nella parte inferiore del rover si trovano due microfoni progettati per resistere alla temperatura del pianeta e per deteriorarsi il meno possibile. Sono stati registrati alcuni secondi di rumori ambientali che la NASA ha reso disponibili sul suo sito, sia nella versione originale sia “ripulita” dai rumori di fondo prodotti dal rover. Si percepisce il vento che soffia nell’area pianeggiante dove si trova Perseverance, dandoci l’idea e la sensazione che si trovi in un luogo deserto. Le registrazioni forniscono una ulteriore conferma del fatto che sul pianeta rosso ci sono movimenti e improvvisi turbini di “vento”, ipotizzati durante alle precedenti missioni. Adesso sarà possibile studiarne la velocità e il movimento.
La funzione dei microfoni di Perseverance non riguarda solo lo studio delle condizioni atmosferiche marziane, ma anche il monitoraggio delle condizioni del rover stesso, il cui ronzio si può ascoltare chiaramente negli audio.

Le innovazioni portate da Perseverance ci stanno “avvicinando” sempre di più a Marte, un pianeta che sappiamo essere abitato dalla sempre più numerosa squadra di robot mandati dalla Terra e che potrebbe avere avuto inquilini più antichi. Nell’attesa di vedere il suolo marziano calpestato da un essere umano, sarà Perseverance a dirci se ci sono state delle forme di vita che non conosciamo!