#AESASpazio – Osiris-Rex: avevamo alte aspettative, ma così è troppo!

Eccoci qui a parlare di un viaggio iniziato nel 2016 e durato ben 4 anni che vede Osiris-Rex atterrare su un asteroide lungo poco più di 4 campi da calcio…
Ma fermatevi un attimo, non sapete di cosa stiamo parlando? Andate a leggere l’articolo pubblicato il 26 Maggio 2020, vi sarà tutto più chiaro!
<<nella fase che verrà avviata ad Agosto di quest’anno la sonda raggiungerà un “MatchPoint” attorno all’orbita iniziale, punto in cui avverrà la vera e propria raccolta dei campioni TAG (Touch And Go)>> così recitava lo scorso articolo e, come da protocollo, il team ha inviato, il 20 Ottobre, i comandi per far muovere la sonda verso il “Matchpoint”, a 50 m di altezza dalla superficie dell’asteroide, per poi farle toccare la superficie e raccogliere i campioni.
Ed ecco che, con un po’ di ritardo rispetto alla data iniziale prevista per Agosto, la raccolta è ormai avvenuta!
Il 22 Ottobre la NASA, infatti, ha ricevuto le prime immagini che dimostrano il corretto funzionamento della sonda nel recupero dei campioni. Una fase durata solo 6 secondi, ma che ha visto 10 anni di preparazione.

Il responsabile della missione, Dante Lauretta, afferma di essere fortemente soddisfatto del successo di questa parte fondamentale della missione che è riuscita a recuperare molto più del quantitativo previsto di 60 grammi.

Ma non tutto è “rose e fiori” perché a 300 milioni di chilometri dalla Terra qualcosa è successo!
Il recupero di così tanto materiale ha portato a dei problemi: le immagini della capsula piena, ottenute un mese fa, sono state analizzate mettendole a confronto con quelle della capsula vuota e gli scienziati hanno potuto osservare una piccola perdita di frammenti.
La perdita è dovuta ad alcune rocce più grandi che hanno bloccato la chiusura corretta del flap appartenente alla testa del TAGSAM (il braccio robotico responsabile della raccolta) provocando dunque la fuoriuscita dei frammenti più piccoli.
Subito dopo il Touch And Go, la sonda avrebbe dovuto misurare la quantità di massa raccolta attraverso un semplice principio della fisica: l’inerzia. Osiris-Rex avrebbe dovuto roteare per calcolare la variazione di spin rispetto all’inerzia da vuota e di conseguenza stabilire se il materiale ottenuto fosse abbastanza. Questo step avrebbe però provocato una fuoriuscita di frammenti a causa dell’accelerazione e peggiorare la situazione più di quanto già non fosse, perciò non è stato eseguito.
Nonostante non sia possibile determinare l’effettivo peso della quantità raccolta, gli scienziati sono riusciti comunque a stimare che il valore è molto alto e se dovesse superare il chilo rappresenterebbe il carico extra-terrestre più consistente mai riportato a Terra dall’era delle missioni Apollo, così è davvero troppo!
Tra le manovre di contenimento del problema c’è anche la riduzione del numero di tentativi di raccolta. Infatti Osiris-Rex aveva a disposizione un quantitativo di azoto (gas usato per la raccolta dei frammenti) utile ad effettuare ben 3 tentativi, ma sia il secondo che il terzo TAG sono stati annullati.
Una volta terminata la raccolta, il braccio meccanico ha il compito di riporre la propria testina (che contiene i frammenti extra-terrestri) nella SRC (Sample Return Capsule) che assicura il corretto posizionamento delle pietre all’interno.
La fase di messa in sicurezza consta di 3 semplici step.

Step 1 – Posizionamento della testina del TAGSAM sull’anello di cattura della SRC
Qui, attraverso un processo tutto automatico il braccio robotico si posiziona in corrispondenza dell’anello di cattura che sarà utile a preservare il prezioso materiale.

Step 2 – Taglio del tubo di Azoto e scollegamento del braccio meccanico
Una volta ricevuta conferma dell’avvenuto approccio, il braccio meccanico ha il compito di scollegare il tubo, che portava l’azoto alla testina, tagliandolo. Deve poi scollegarsi il collettore della testa del TAGSAM in preparazione alla chiusura della capsula.

Step 3 – Chiusura della SRC
La SRC viene sigillata in modo tale che non possa più essere riaperta fino all’arrivo sulla Terra e si prepara per un viaggio lungo altri 4 anni.

 

Tutte le fasi sono ovviamente controllate dal team in America che riceve le immagini al termine di ogni fase e invia i comandi per procedere alla successiva.
Essendo una distanza estremamente elevata (330 milioni di km) il segnale inviato dalla base raggiunge la sonda in 18,5 minuti, per cui, un comando completo fatto di domanda e risposta avviene in 37 minuti.
E’ per questo motivo che il team sta cercando di muoversi il più velocemente possibile per salvaguardare quanti più frammenti possibili.
Il 28 Ottobre le immagini hanno confermato il perfetto bloccaggio del TAGSAM al “Capture Ring”, le parti meccaniche si sono scollegate correttamente ed è stata completata l’ultima fase in cui la SRC si è sigillata assicurando una corretta chiusura ermetica.
La sonda è finalmente pronta a tornare a casa e, dopo i ringraziamenti da parte di Thomas Zurbuchen (NASA’s associate administrator for science) e di Dante Lauretta (OSIRIS-REx principal investigator at the University of Arizona), la procedura di preparazione per la fase “Earth Return Cruise” è stata avviata.
La partenza è prevista per Marzo 2021 e l’arrivo sulla Terra è previsto per Settembre 2023.
Si prospetta un viaggio ancora molto lungo ma la fase più cruciale è terminata e siamo tutti ansiosi di scoprire cosa si nasconde in questi frammenti Extra-terrestri: appuntamento al 2023 per gli aggiornamenti sulla missione spaziale Osiris-Rex!