La Stazione Spaziale Internazionale rappresenta uno dei laboratori scientifici più importanti e all’avanguardia a disposizione dell’umanità. Questo perché a bordo è possibile condurre diversi esperimenti in condizioni di microgravità che sulla superficie terrestre non sarebbero possibili. Tali esperimenti permettono di ampliare le nostre conoscenze su una vasta gamma di fenomeni con risultati che possono portare ad applicazioni innovative in vari campi, ingegneristici e non.
La nuova capsula Dragon (stavolta di rifornimento e non per il trasporto astronauti), lanciata nella serata di giovedì 3 giugno ora italiana, ha portato sulla ISS diversi nuovi esperimenti che gli astronauti andranno a svolgere. Vediamo insieme i più interessanti.
Il primo esperimento che tratteremo è chiamato “Cell Science-04” e ha l’obiettivo di studiare i geni dei tardigradi e come questi microrganismi reagiscono ai forti stress ambientali. I tardigradi sono infatti organismi che possono entrare in uno stato detto “criptobiosi” durante il quale sospendono tutti i processi metabolici. Ciò gli permette di resistere a temperature estreme e all’esposizione di radiazioni altrimenti letali. Per il trasporto è stato utilizzato un dispositivo chiamato “NASA Bioculture System” , in grado di mantenerli ad una temperatura di 20 gradi centigradi sotto lo zero. Tutto questo per studiare nuovi metodi tramite i quali gli astronauti potrebbero sopportare meglio fisiologicamente le lunghe permanenze nello spazio.
Il secondo esperimento, denominato con la sigla TICTOC (Targeting Improved Cotton Through On-Orbit Cultivation) , è volto a studiare la crescita delle piante in condizioni di microgravità. In particolare si concentrerà sull’analisi di come crescono le radici delle piante di cotone. I semi sono posizionati in appositi contenitori il cui interno è stato realizzato grazie all’ausilio della stampa 3D. Una volta a bordo gli astronauti posizioneranno i contenitori in apposite strutture per il loro mantenimento. Una volta cresciute le radici, gli astronauti ne preleveranno parti per poi studiarle.
Il terzo esperimento riguarda un apparecchio in grado di fare ecografie ovunque, sviluppato dalla Butterfly Network. Tale dispositivo è già stato approvato dalla Federal Drug Administration ed è già in commercio da diversi anni. L’obiettivo dell’esperimento è quello di verificare il suo funzionamento anche nello spazio. Se l’esito dovesse essere positivo, il dispositivo sarà presente in tutte le missioni con equipaggio in futuro.
L’ ultima novità che vi presenteremo in questo articolo è la descrizione dei nuovi pannelli solari spediti verso la stazione, più piccoli ed efficienti di quelli già presenti e che permetteranno di far fronte alla sempre maggior potenza richiesta dalla ISS. Questi nuovi pannelli produrranno circa 120 kW, che sommati ai precedenti già disponibili porteranno la potenza a 215 kW. Un’altra importante novità di questi pannelli è che saranno “arrotolabili” permettendo un trasporto più semplice.
Finisce qui la nostra overview sulle novità trasportate dall’ultima Dragon sulla ISS e con questo articolo si conclude anche la stagione di articoli a tema spazio di AESA Torino. Vi ringraziamo calorosamente per averci seguito e supportato durante l’anno, auguriamo a tutti gli studenti una buona sessione e vi invitiamo a continuare a seguirci sempre per rimanere aggiornati sulle ultime novità. Ci vediamo ad ottobre!!!