L’articolo che state iniziando a leggere non vi parlerà della storia e dei dettagli di un aereo, bensì sarà un breve ma intenso racconto di un sogno di un uomo divenuto realtà. L’uomo di cui voglio parlarvi oggi è Yves Rossy, di origine svizzera, che in comune con voi ha qualcosa di molto speciale: la passione per il volo. Dopo aver completato la formazione di pilota militare inizia a pilotare diversi modelli di jet fra cui il Dassault Mirage III, il Northrop F-5 Tiger II e l’Hawker Hunter. In seguito diviene pilota civile arrivando a pilotare il famoso Boeing 747 per la Swiss International AirLines. Tuttavia, la passione di Yves con gli anni assume una sfumatura del tutto diversa: vuole essere in grado di volare con il suo stesso corpo, senza l’ausilio di qualsiasi struttura complessa simile ad un aereo. Dopo un primo periodo dedicato ad attività di volo in caduta libera come lo skysurf o il wingsuit decide di costruire un’ala rigida da fissare alla schiena. Il passo successivo è quello di aggiungere una propulsione. Per circa 10 anni il suo solo scopo è quello di trovare un modo di volare come un tutt’uno con l’ala facendo sì che durante il volo questa non si sentisse come se facesse veramente parte del corpo.
Il risultato di tanta perseveranza è un’ala rigida con apertura alare di 2,5 metri con un peso a secco di 30 kg. Quattro reattori Jet-Cat P200 da 22 kg di spinta l’uno insieme a 30 litri di cherosene gli garantiscono una durata di volo dai 10 ai 15 minuti ad una velocità di circa 200 km/h. Gli unici strumenti ausiliari utilizzati durante il volo sono un altimetro per la sicurezza e un piccolo comando per il gas che tiene in mano. Nel dicembre 2006 Rossy ottiene ufficialmente il titolo di primo Jetman della storia riuscendo a volare orizzontalmente per 6 minuti con un’ala interamente attaccata al suo corpo e da quel giorno si allena senza tregua al fine di ottimizzarne il comportamento e le performance. Questi sforzi trovano un primo risultato nel mese di maggio 2008, durante il quale effettua davanti al mondo intero una sua dimostrazione ufficiale sopra le Prealpi svizzere. Nel settembre dello stesso anno effettua la traversata della Manica partendo da un aereo in volo sopra Calais. I 32 litri di cherosene gli permettono di arrivare fino ad un campo di aviazione vicino Dover. I suoi studi da quel giorno si concentrano sul miglioramento della stabilità e delle superfici di controllo permettendogli di compiere le prime acrobazie nel 2010. Da allora esegue dimostrazioni del suo genio in tutto il mondo e fra queste sono spettacolari le esibizioni svolte a Dubai. Il suo volo (insieme ad un altro Jetman) in formazione con Airbus A380 della Emirates è uno dei pochi video spettacolari presenti in rete. Il giusto modo di concludere questa lettura è andare a vedere uno di questi video e visitare il sito di Jetman Dubai ricordando il suo motto: “The idea is to have fun, not to kill yourself”.