#AeroAESA – Aeronautica italiana: 100 anni di storia e grandi traguardi

Si è tenuto in questi giorni, precisamente martedì 28 marzo, lo storico centenario dell’Aeronautica Militare Italiana (AM), meglio conosciuta in ambito internazionale come ITAF (Italian Air Force). L’AM è una delle quattro forze armate italiane, insieme all’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Arma dei Carabinieri. La sua storia nasce da necessità belliche di essere al pari dei nemici e degli alleati e, nonostante alcune difficoltà, L’Aeronautica Italiana vanta molti record e velivoli all’avanguardia.

Deputata alla difesa dello spazio aereo nazionale, dopo alcuni interventi già nel primo conflitto mondiale, quella che in seguito all’unità d’Italia era stata nominata “Sezione Aerostatica” fu elevata a “Regia Aeronautica” il 28 marzo 1923, diventando una forza armata autonoma.

Dopo i grandi traguardi iniziali, come traversate del Mediterraneo e dell’Atlantico arrivando fino in Brasile, per il decennale della costituzione della forza armata – nel 1933 – si lanciò il progetto di raggiungere gli Stati Uniti, portando in patria un successo incontenibile e molti record tra quelli detenuti dalla Federazione Aeronautica Internazionale.

All’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, la Regia Aeronautica era inferiore sia a livello di prestazioni, sia a livello di velivoli rispetto alle forze aeree alleate e nemiche.

Dopo l’armistizio l’Italia si ritrovò spezzata e molti velivoli furono requisiti dai tedeschi, per poi essere recuperati negli ultimi anni di conflitto, ma nel nord Italia la resistenza costituì l’Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR), che continuò la guerra a fianco dei tedeschi sia con bombardamenti che con recupero feriti.

Alla fine del conflitto, dopo la nascita della Repubblica Italiana, nel 1946 ci fu il cambio di denominazione in Aeronautica Militare. Molti dei reduci della Seconda guerra mondiale tornarono ad indossare l’uniforme.

Negli anni successivi, avvicinandoci ai giorni nostri, l’Aeronautica Militare ha preso parte ad alcune operazioni nella guerra del Golfo nel 1991 e nella ex Jugoslavia nel 1993, in entrambi i casi a supporto della NATO per smilitarizzare stati oppressi da altri – come, per esempio, imporre alla Serbia la smilitarizzazione del Kosovo.

L’Aeronautica tutt’oggi svolge missioni di “Air Policing”, per conto della NATO, in paesi dove non è garantita una vera e propria difesa aerea: si sono svolte operazioni in Islanda, in paesi baltici – Lituania, Estonia e Lettonia – e nelle regioni balcaniche.

Le ultime operazioni odierne sono quelle contro organizzazioni terroristiche, come l’ISIS, dove l’AM detiene una base in Kuwait.

Tra i velivoli più importanti e innovativi dell’Aeronautica italiana degli anni ’50 c’è il cacciabombardiere Fiat G.91, un mezzo tecnologicamente all’avanguardia che fu vincitore del concorso bandito dalla NATO nel 1953 per un nuovo aereo leggero da supporto tattico. È noto in Italia per essere stato a lungo il velivolo della pattuglia acrobatica nazionale Frecce Tricolori (anche conosciuta come 313º Gruppo addestramento acrobatico). Restò in produzione per 19 anni e ne furono costruiti più di 700 esemplari compresi modelli di pre-produzione e prototipi, tra cui quello andato perso durante il primo volo il 9 agosto 1956 all’aeroporto di Torino-Caselle, dove si registrarono dei problemi di natura aerodinamica che determinarono il cedimento dell’impennaggio.

Per la ricorrenza del centenario, l’Aeronautica Italiana ha allestito in Piazza del Popolo a Roma un vero e proprio villaggio aeronautico: i cittadini potranno vedere da vicino velivoli come il caccia di quinta generazione F-35, l’Eurofighter che sorveglia i cieli italiani e dei Paesi della NATO, l’MB-339A con la livrea delle Frecce Tricolori, il caccia Tornado e l’HH-139, elicottero usato sia per la ricerca che per il soccorso.

Il Generale Goretti, Capo di Stato maggiore dell’AM, ha sottolineato l’importanza dell’Aeronautica con queste parole: “Festeggiamo 100 anni per ringraziare chi ci ha dato fiducia, chi ha preso parte attiva in Aeronautica e chi ci ha sostenuto. È un modo per ringraziare la gente, il popolo i cittadini e dare un messaggio ai giovani. È una componente, quella della difesa, molto viva, molto sentita molto fiera di ciò che fa ogni giorno nei cieli, in terra, mare in Italia ed all’estero […] di questo dobbiamo essere fieri”.

La speranza, dunque, è che l’Aeronautica continui a difendere i nostri cieli e i cieli di coloro che ne avranno bisogno, con continue migliorie e velivoli all’avanguardia.

A CURA DI 
Mattia Demuru


FONTI
https://www.aeronautica.difesa.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Aeronautica_Militare_(Italia)